Click 96 – Sbagliando s’inventa
- 12 Ottobre 2019
“Sbagliando s’impara”, recita un noto adagio. Infatti provare, collaudare di persona ci fa capire come funziona un determinato oggetto, e vale più lo sperimentare di persona che il solo sentire o leggere una spiegazione. Questo vale per noi, ma anche per i grandi scienziati, che ovviamente devono avere i mezzi per fare i loro esperimenti, capire certi meccanismi, e magari poi fare il passo avanti che porta a nuove scoperte.
Anche grandi scienziati sono passati per la sperimentazione, e magari per qualche errore, prima di formulare teorie che sono state poi pietre miliari della Scienza.
Augusto Righi è stato uno scienziato italiano, il primo a studiare il doppio pendolo, cioè una struttura che unisce due moti armonici. Ma noi ricordiamo oggi Righi per i suoi studi sulle onde elettromagnetiche. E Righi sapeva bene che le onde elettromagnetiche si potevano propagare solo in linea retta, quindi potevano raggiungere solo un bersaglio posizionato non troppo distante, poiché la curvatura terrestre ad un certo punto avrebbe ostacolato la linea congiungente stazione emittente e stazione ricevente.
Guglielmo Marconi è stato anche lui uno scienziato italiano, allievo di Righi, che con le onde elettromagnetiche riesce a mandare un segnale prima da una parte all’altra della stanza (fa suonare un campanello senza che ci sia alcun collegamento fra tasto e batacchio), poi oltre la collina vicina alla sua abitazione, poi via via su distanze sempre maggiori, anche da una parte all’altra della Manica. Ad un certo punto l’esperimento avrebbe dovuto arrestarsi, quando la curvatura terrestre avrebbe ostacolato il messaggio. Invece nel 1901 riesce a mandare un messaggio dalla Cornovaglia, cioè dalla punta in basso a sinistra dell’Inghilterra, fino all’isola di Terranova, in Canada. Com’era possibile per Marconi raggiungere simili distanze, se Righi gli aveva insegnato che le onde elettromagnetiche non avrebbero potuto superare un oceano? Marconi non aveva fatto molta attenzione alla lezione di Righi, e quindi non aveva capito che c’era questo limite: per questo motivo l’esperimento gli è riuscito. In realtà aveva ragione Righi, a dire che le onde non si propagano che in linea retta, ma Marconi è riuscito a farle passare oltre l’Oceano, poiché rimbalzavano sulla ionosfera, che faceva un po’ da specchio. Ecco spiegato tutto. Quindi Marconi ha fatto due errori: non sapeva che le onde proseguivano in linea retta, e che esisteva la ionosfera. Ma si era intestardito e aveva fatto ugualmente l’esperimento, che è riuscito, dando modo all’Umanità di scoprire il Telegrafo senza fili, senza il quale tanti strumenti che usiamo quotidianamente non esisterebbero.
Allora, conviene sperimentare, correndo magari il rischio di sbagliare, perché non si sa mai…